Wednesday, August 7, 2024

Prime Video | The Mallorca Files is returning with Season Three premiering on 8 August

 

Prime Video announced the feel-good detective drama The Mallorca Files, is returning with Season Three premiering on 8 August. The all-new season will be made available to Prime Video customers in select territories around the globe, including the U.S., U.K., Germany, Australia, and Mexico. All eight episodes will be available on premiere day. The first two seasons are currently available to watch in the U.S. on the free streaming service Amazon Freevee. Prime Video customers will also be able watch Seasons One and Two later this summer.

 
Set on the sun-drenched and glamorous Spanish island of Mallorca, The Mallorca Files centres around ambitious British detective Miranda Blake (Elen Rhys, Consent, The One That Got Away) and her laid-back German partner Max Winter (Julian Looman, The Ibiza Affair, Constellation), who make up the perfect team – if only they could see it. In Season Three, amid high-stakes adventures, treasure hunts, arson, kidnappings, and murders, Max and Miranda’s personal tensions and odd-couple partnership are put to the test. Overseeing their cases is the mercurial and volatile Inés Villegas (María Fernández Ache, Lost in Karastan).

Tuesday, August 6, 2024

L'intervista ad Eduardo Cocciardo, scrittore, attore e regista




Eduardo, come il Maestro Eduardo De Filippo. Mi perdonerà, ma mi sorge una domanda spontanea: con questo nome ha mai pensato che il suo destino nel teatro e nel cinema fosse già segnato?

Sicuramente il grande Eduardo è stato e sarà sempre uno dei miei più grandi punti di riferimento, sia dal punto di vista autoriale che attoriale. Per quanto riguarda il nome, mio nonno si chiamava così e, ad un certo punto, ho capito che quella era la mia strada, irta di difficoltà e sacrifici, ma sì, in un certo senso segnata, più che da quel nome, da una passione radicata che ereditavo da mio padre, amante del teatro e, da giovane, fondatore e regista di una compagnia amatoriale.

Scrittore, regista e attore. Secondo lei, di che pasta è fatta il filo rosso che unisce questi tre mestieri?

Tre ruoli solo apparentemente separati, ma, appunto, uniti da un filo rosso costituito secondo me da un elemento che li sottende: la creazione. Scrivere è creare a distanza, dirigere è creare sul set, recitare è creare nella cornice della finzione. Tre momenti di creazione distanziati solo dalla presenza più o meno forte dell’istinto. La fase della scrittura iniziale - può essere narrativa o di un copione cinematografico e teatrale - è caratterizzata dal predominio della ragione e della riflessione, la regia, per quanto introdotta da tutto un lavoro di ideazione, pianificazione e preparazione, si basa poi anche sull’istintività che rimescola, smussa, rivede direttamente sul set, ed, infine, la recitazione, anch’essa introdotta da una fase di preparazione, da’ poi spazio anche agli impulsi più profondi. In conclusione, dunque, non scindo le tre fasi, ma è come se la “scrittura” non si interrompesse mai e proseguisse nelle altre due.

Ho letto che ha studiato con maestri del calibro di Dario Fo e Lello Arena, in che modo sono stati determinati nel suo percorso di formazione?

Sono stati per certi versi fondamentali, il primo facendomi avvicinare alla magia delle maschere e della commedia dell’arte, e dunque a tutto quel bagaglio espressivo che è proprio del teatro antico e moderno, e che costituisce ancora la base tecnica del lavoro attoriale tout court, il secondo avvicinandomi, quasi come un transfer, al grande Massimo Troisi, amato, studiato e forse ancora da scoprire.

Quando penso a Lello Arena inevitabilmente mi viene da pensare a Massimo Troisi. Quanto ha influito e influisce la figura di Massimo Troisi nei suoi progetti e nella sua carriera? Penso al suo libro: “ L’applauso interrotto- poesia e periferia nell’opera di Massimo Troisi” edito da Non solo Parole Edizioni.

Troisi è stato per me prima lo specchio in cui vedevo riflesse tutte le incertezze della mia epoca giovanile e poi il grande riferimento artistico e di scrittura, perché in lui ritrovavo, come è trattato analiticamente nel saggio, un unicum del cinema italiano, una visione periferica e rivoluzionaria che ribaltava ogni codice e luogo comune, in vista di una rigenerazione della vita umana nel segno dei sentimenti e delle emozioni pure. Purtroppo, dopo la morte di Troisi, la società e il sistema dello spettacolo non sembrano aver davvero recepito il suo straordinario messaggio.

Ad oggi, che cosa direbbe a Massimo Troisi, se fosse ancora fisicamente qui con noi?

Caro Massimo, tu che puoi, facci vedere la verità dietro gli inganni della nostra epoca.

La scelta di ambientare il suo film “Prima del giorno dopo” su un’ isola del Mar Tirreno, riflette l’influenza affettiva che l’isola d’Ischia ha nella sua vita?

prima del giorno dopo, un film di Eduardo Cocciardo
Sicuramente il legame con l’isola natale è forte. C’era però la volontà di mostrare un volto nuovo, mai visto al cinema, dell’isola d’Ischia: un volto selvaggio, primordiale, come forse doveva essere quello della fase precedente all’urbanizzazione galoppante ed al turismo di massa. Allo stesso tempo, Ischia ha una storia millenaria, ed è collegata profondamente al mito greco, a tutto un immaginario che nel film è fondamentale sia da un punto di vista narrativo che stilistico.

Il suo film: prima del giorno dopo è un film in cui coesistono tre generi: horror, commedia e drama, questo fa pensare a una complessità degli archi narrativi dei personaggi? Che lavoro c’è stato in questo senso?
E’ uno stile che sto provando ad affinare nel tempo. Tentare di andare oltre certi limiti narrativi, soprattutto del nostro cinema, spesso sempre troppo uguale a se stesso. Per questo, partendo dai topos di ciascun genere, il lavoro è poi quello di forzarlo, per aprire nuove porte, nuove angolazioni, e far comunicare i generi fra loro, senza barriere.
Il risultato che se ne ottiene è, da un lato, di maggiore avvicinamento alla realtà in quanto tale, dove tutto è inevitabilmente mescolato, e dall’altro di analisi poetica della stessa realtà, che comincia ad apparirci spoglia di filtri e inquadrata da angolazioni che cominciano a disvelarla, svelando allo stesso tempo come tutto, nel mondo, è inestricabilmente unito ed in continua comunicazione, aldilà del bene e del male ed aldilà della visione convenzionale del tempo, che separa tutto nei compartimenti stagno del passato, del presente e del futuro, come se le cose non restassero più collegate.

Un consiglio che darebbe a un giovane attore? A un giovane scrittore? E a un giovane regista?

Uno solo. Crederci sempre, ma prima valutando dentro di sè se ne vale davvero la pena. Se la risposta è sì, nulla sarà impossibile.

Si è dichiarato innamorato della possibilità di sognare un mondo nuovo attraverso il teatro e il cinema. È così che allora la magia del teatro e del cinema diventano più reali di quanto si creda, a suo avviso?

Assolutamente sì. Proprio Eduardo, De Filippo intendo, proseguendo in un’idea che era già di Shakespeare, vedeva nel teatro una forma di intervento “politico” nella realtà. La magia è la veste e il grimaldello per guardare attraverso lo specchio, e scorgere, come diceva Baudelaire, la verità nella foresta di simboli del mondo.

Cosa si augura, per l’ immediato o prossimo futuro?

Per il mondo, qualcosa di più vero e meno tondo, parafrasando Eduardo. Per me, di avere la forza e la fortuna per proseguire su questa strada, che ora comincerà ad essere ancora più in salita.

TrailerPrima del giorno dopo Film


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